Recensione: (Ready) Player One di Ernest Cline


Trama:

Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L'unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a
ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l'unica speranza dell'umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell'immaginario pop degli anni '80, a cui OASIS è ispirato.

Voto:


Recensione:

Prima di tutto, parliamo della copertina. Quanto è brutta quella italiana (al centro) rispetto alle altre? Risposta: TANTO BRUTTA. 
Nonostante la copertina il libro è stupendo. 
Da dove comincio? Comincio col dirvi che sono già stati acquistati i diritti per farne un film...quindi qualcosa di buono c'è.
Se avete letto la trama saprete che, con questo libro, veniamo catapultati nel futuro, dove la vita non è per niente facile e quasi completamente incentrata sulle esperienze virtuali. C'è perfino una scuola virtuale, che si frequenta sotto forma di avatar.
Wade è il nostro protagonista e ha 18 anni quando riesce a decifrare il primo indizio per poter ereditare tutto dal creatore di OASIS, il mondo virtuale dove tutti passano la maggior parte delle loro giornate. E da qui hanno inizio tutte le avventure.
Ci sono tantissimi riferimenti agli anni 80, ma non è necessario conoscerli tutti bene per poter apprezzare il libro. Io stessa sono nata e cresciuta negli anni 90 e non so nulla della decade che è venuta prima di me, eppure ho adorato questo libro.
Secondo me, la descrizione del mondo che Ernest Cline ha creato, è molto ben fatta. Anche dopo mesi, ho ancora ben presente l'attrezzatura che serve a Wade per connettersi e quello che vede una volta che diventa il suo avatar. Praticamente tutti gli avatar di OASIS sono all'interno di un videogioco che non ha le classiche regole.
Una volta iniziata la corsa alle chiavi che si ottengono scoprendo degli indizi per ottenere l'eredità, tutti giocano nella stessa partita. E per vincere bisogna classificarsi primi.
La relazione con Atrt3mis è magnifica. Ma non dico nulla di più. 
Mi è piaciuto moltissimo anche il fatto che ci fosse questa organizzazione che vuole solamente monetizzare l'OASIS stessa. Ha reso il tutto più reale. D'altra parte sappiamo tutti che al giorno d'oggi i soldi sono al primo posto nella vita di tanta gente, soprattutto di chi vuole il potere.
Voglio fare un piccolo appunto anche sulla fine, senza fare spoiler: è stata interessante. E ha dato un altra possibilità al libro di avvicinarsi di più alla realtà, nonostante sia ambientato nel futuro.
In fine, vi informo che si tratta del primo capitolo di una serie. e su questo ho qualche dubbio. Mi spiego meglio. Come libro è autoconclusivo. Riesco a vedere su cosa potrebbe incentrarsi il prossimo libro in questa saga/trilogia (non so bene cosa sarà), anche se non ve lo dico per non spoilerarvi il finale. 

A Chi lo Consiglio?

Assolutamente a TUTTI. Ai ragazzi che giocano ai video games ogni secondo libero che hanno...anche quando dovrebbero studiare. Alle ragazze che adorano leggere. A chi è nato o è stato adolescente negli anni 80. A chi è nato prima degli anni 80 e a chi è nato dopo.
Alle mamme, ai papà, alle nonne e ai nonni.


P.S .

Inglese:

Io l'ho letto in inglese. E' molto scorrevole. Tenete però a mente che ci sono moltissimi termini che si riferiscono ai videogiochi, quindi se non siete 'esperti' del settore vi servirà un vocabolario per ricercarli. Insomma le 4 su 5 bandiere sono date da questi termini tecnici e dal fatto che sono presenti anche altri vocaboli che non vengono comunemente appresi durante le lezioni di inglese! 

Commenti