Recensione: La Fantastica Storia Dell'Ottantunenne Investito Dal Camioncino Del Latte di J. B. Morrison


Trama:

Frank, neo-ottantunenne, abita con il gatto Bibì in una tipica cittadina inglese; colleziona dvd, sperpera i suoi pochi denari alle fiere parrocchiali e tenta disperatamente di evitare gli scocciatori che bussano alla sua porta. Prima era abbastanza in gamba per riempire decorosamente le sue giornate, ma ora con un braccio e un piede fratturati, la vita gli appare decisamente grigia. Fino a quando non fa irruzione nel suo
tran-tran Kelly Natale, professione assistente a domicilio. Con la sua utilitaria azzurra, un parcheggio da far rizzare i capelli in testa, una serena tenacia e la risata pronta, Kelly trasforma la vita di Frank. E gli ricorda che fuori dei muri di casa c’è un mondo avventuroso per chiunque, anche per chi ha ottantun anni. «La fantastica storia dell’ottantunenne investito dal camioncino del latte» è un romanzo commovente e allegro, tenero e spiritoso. È la storia esemplare di una vita né famosa né disastrosa, ma comunque unica e straordinaria, come ogni vita.

Voto:



Recensione:

Ho comprato questo libro perchè mi hanno incuriosito l'insolita lunghezza del titolo e la frase sul retro, che poi è la frase con cui si apre il libro.
Mi aspettavo una lettura che mi facesse ridere a crepapelle, invece ho trovato parole che mi hanno fatto riflettere sulla nostra società e l'idea che abbiamo degli anziani.
Qui seguiamo un signore che, nel giorno del suo ottantunesimo compleanno, viene investito dal camioncino del latte. La figlia preoccupata investe sull'assistenza per il padre che invece è riluttante. 
Durante la lettura ci si dimentica quasi che il protagonista è anziano. O meglio: lui (e noi con lui) è consapevole di non essere più un giovanotto, ma prova le stesse cose che provava in passato. Vorrebbe far colpo sulla signora che lo aiuta a casa. Lei dovrebbe fare le pulizie...e le fa trovare tutto pulito per non sfigurare.
Veramente una lettura divertente e profonda allo stesso tempo. Soprattutto interessante. E' la prima volta che leggo dalla prospettiva di un anziano signore, che vive da solo col suo gatto. E' la prima volta che ho un assaggio di come gli anziani vivono in una società dove il vecchio non vale nulla, a meno che non sia vintage.
Mi ha aiutato a capire che anche gli anziani hanno bisogno di svagarsi e hanno semplicemente modi diversi di farlo da noi giovani. 
Una cosa che mi è piaciuta particolarmente di questo libro è come viene descritta l'amicizia tra il protagonista e Puzzola. Anche se si sono conosciuti già avanti con l'età sono come bambini quando sono insieme. Si aiutano e si fanno compagnia. Meraviglioso.
Non è sempre una lettura divertente, come ho già accennato. Oltre a farci vedere che gli anziani sanno ancora divertirsi, provano emozioni e sanno cosa succede intorno a loro, ci fa capire come la solitudine faccia da padrona in certi momenti. Ogni tanto il fatto che Frank (il protagonista) sia da solo e sia ben consapevole del fatto che la società lo percepisce come un peso e un anello debole, rende il lettore consapevole delle stesse cose. Non vi nascondo che di tanto in tanto ho provato pietà per tutti gli anziani, soprattutto quelli che non vengono trattati con neanche con un minimo di rispetto. 
Ricapitolando, è un libro divertente con spunti di riflessione. I personaggi sono ben descritti e ben costruiti. E si tratta di una lettura veramente super veloce.

A Chi Lo Consiglio?

Direi che va bene per tutti dai 15 anni in su. Non affronta argomenti particolarmente scomodi o non adatti ad un pubblico giovane, ma è comunque necessario un livello di comprensione buono. Ogni tanto bisogna saper leggere tra le righe. 
Poi, in fondo, è la storia di un nonno che ne combina di tutti i colori. 

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