Recensione: Avrò Cura Di Te di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale


Trama:

Gioconda detta Giò ha trentasei anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto, capace di fare vincere la passione sul tempo che passa: proprio quello che non è riuscito al suo matrimonio. Ma una notte Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per
ringraziarlo. Con lo sconforto, e con il coraggio di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. Poi rilancia. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome: Filèmone, e una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò: il puntiglioso ex marito, la madre fricchettona, l’amica intrappolata in una relazione extraconiugale, una deflagrante guida turistica argentina, un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune...
Grazie a Filèmone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, Giò impara a silenziare la testa e gli impulsi, per ascoltare il cuore. Ne avrà davvero bisogno quando Filèmone la metterà alla prova, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

Voto:




Recensione:

Non mi aspettavo di apprezzare così tanto un libro che parla d'amore. Come ho già detto varie volte, in vari luoghi su internet, mi aspettavo una semplice storia d'amore: una donna che vuole riconquistare il suo uomo e alla fine se lo riprende.
Invece no!
Sì, Gioconda si rende conto di aver perso tanto quando Leonardo se n'è andato e vorrebbe farlo tornare, ma non sa come fare. E ha bisogno di aiuto. Un aiuto che pensa di trovare tra i ricordi dei nonni, ma che trova in Filémone. Filémone è un Angelo Custode che ha chiesto espressamente di occuparsi di Giò. Il perchè lo capiremo solo alla fine. Su questo punto devo dire che a metà libro avevo avuto un'intuizione su chi potesse essere stato Filémone nell'ultima vita terrena. E non ci sono andata troppo lontano.
Ma vi starete chiedendo come fanno Giò e Filémone a comunicare?! Attraverso delle lettere. Proprio per questo non sono riuscita a dare 5/5 come voto. All'inizio Giò mette le sue lettere nel cassetto del comodino della nonna e ci potrebbe stare che proprio quel cassetto riesca a fare da tramite. E' proprio lì che Giò poi trova le risposte del suo Angelo Custode. Poi però Giò si sposta, va in viaggio e continua a rimanere in contatto con Filémone. Le lettere che Fil (chiamiamolo così per comodità) lascia a Giò sono reali, tanto che proprio la sua scrittura aiuterà Giò a capire chi fosse stato nella sua ultima vita. Boh, questo punto mi è ancora un po' oscuro.
Ma passiamo alla modalità di scrittura. Appena apriamo il libro ci viene detto che le lettere di Gioconda vengono scritte da Chiara e quelle di Filémone vengono scritte da Massimo. E qui è nata la magia. Si percepisce che gli scrittori sono due e non uno soltanto che tenta di cambiar stile. Giò parla in maniera più colloquiale e sembra quasi che abbia paura di lasciare scappare i pensieri se non li mette subito su carta. Filèmone invece è più pacato. E' un Angelo Custode: ha tutto il tempo del mondo e parla in modo più astratto. Sembra quasi di parlare con un filosofo. Ammetto che di tanto in tanto mi è tornata in mente la filosofia studiata a scuola (vuol dire che ho studiato bene se me la ricordo ancora xD).
E nonostante tutte le conversazioni avvengano tramite lettere, riusciamo a capire la personalità di Giò, quella di Filèmone e anche quella di Leonardo che viene solamente citato. 
E' un libro, questo, con un sacco di insegnamenti utili per tutti. 
Giò parla di un amore che vuole ricostruire e Filèmone le parla di come ritrovare sé stessa. Nonostante il primo problema non mi riguardi da vicino, spesso mi sono ritrovata a considerare le parole dell'Angelo Custode e a volerle fare mie, perchè sono universali. L'Amore di cui si parla in questo libro è tra un uomo e una donna, ma ha le stesse regole dell'Amore tra genitori e figlio, tra nonni e nipote, tra amici. Insomma, alla fin fine tratta l'Amore, punto e basta.
Più di tutto mi è piaciuto il messaggio che non sempre possiamo farcela da soli. Ogni tanto tutti hanno bisogno di un aiuto che sia per trovare una soluzione a un problema, per capire come trovare sé stessi o per lasciarsi alle spalle il passato. Chiedere aiuto non vuol dire essere deboli. Chiedere aiuto significa avere la forza di capire che serve un punto di vista diverso per risolvere la situazione. Chiedere aiuto significa essere coraggiosi!

P.S. Fatemi sapere a che pagina avete pensato di sapere chi era Filémone. Io l'ho pensato a pagina 94...

Citazioni Preferite:

- "Amarsi è l'opera d'arte di due architetti dilettanti di nome Io che, sbagliando e correggendosi a vicenda, imparano a realizzare un progetto che prima non esisteva. Noi."
- "La leggerezza non è parente della superficialità, a differenza di quanto sostengono i superficiali che scambiano la pesantezza per profondità di pensiero. "
- "Esiste un solo modo per affrontare il dolore, Giò. Accettarlo e andare oltre."

A Chi Lo Consiglio?

Come dicevo prima, è un libro che può essere utile a tutti. Può servire a chi sta affrontando una separazione, a chi non sa cosa vuole dalla vita, a chi non ha ancora trovato l'amore, a chi fatica a rapportarsi con i genitori...
Insomma a tutti!

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