Trama:
Tutto comincia con un compito in classe. «Scrivi una lettera a una persona famosa che non c’è più.» Per Laurel è il primo giorno in una nuova scuola, e si sente trepidante, spaventata, e con tanta voglia e paura di cominciare. Si sente anche vuota: quel vuoto gigantesco che si chiama May, la sorella più grande che se n’è andata silenziosamente durante l’estate, lasciandole un dolore esterrefatto e incredulo. Laurel scrive a Kurt Cobain, perché era il cantante preferito di May. E poi scrive a Amy Winehouse, Elizabeth Bishop,
River Phoenix. Tutte persone che sua sorella amava. E che, come May, sono morte. Persone che possono ascoltare ciò che Laurel ha da raccontare – il suo primo anno di liceo, le cotte, le amicizie, l’emozione di crescere – e aiutarla a comprendere, e superare, un dolore troppo grande per i suoi quindici anni
Voto:





Recensione:
Inizierò questa recensione dicendo che non mi ha ricordato Noi Siamo Infinito tanto quanto ho sentito dire in giro. E' vero, anche qui abbiamo un'adolescente che scrive delle lettere perchè non si sente parte del mondo reale e che conosce persone nuove che le fanno provare nuove esperienze...ma qui le somiglianze si interrompono.
Laurel è la nostra protagonista che scrive lettere a persone morte troppo presto perchè in qualche modo si sente collegata a loro. I suoi genitori si sono separati, sua sorella è morta e lei viene sballottata tra la casa del papà e la casa della zia, perchè sua mamma si è trasferita.
Quello che mi ha colpito di questo libro è stato capire quanto Laurel ammirasse sua sorella Mya e rendermi conto che a volte idealizziamo le persone solo perchè vorremmo essere come loro. L'affetto che la protagonista prova per sua sorella è morboso e solo alla fine del libro si capisce, in parte, perchè.
Mi è piaciuto molto anche il fatto che, nonostante Laurel volesse scappare dal passato, questo alla fine le si ripresenti davanti. nella vita reale i problemi non si cancellano trasferendosi e così è nel libro.
Poi, devo dire che mi sono piaciuti tutti i personaggi. Trovo che l'autrice abbia fatto un buon lavoro nel costruire le persone con cui Laurel interagisce. Ognuno dei suoi nuovi amici ha dei tratti caratteriali ben definiti e hanno tutti qualcosa che aiuta Laurel a trovare sé stessa. In particolare ho trovato interessante che la protagonista collegasse la musica alle persone. E devo fare i miei complimenti all'autrice perchè ha fatto un lavoro di ricerca non indifferente per riuscire a rendere le lettere di Laurel alle persone defunte coerenti con la storia.
Inoltre, ho apprezzato tantissimo la presenza di temi scottanti all'interno del libro. Ci si confronta con l'omosessualità, con la droga e le molestie, con le malattie mentali e anche con la paura di non essere abbastanza per gli altri. Non voglio svelarvi di più, sennò vi tolgo il divertimento.
E poi, questo libro è imprevedibile. Non una singola volta sono riuscita a indovinare gli avvenimenti successivi (e se seguite questo blog da un po' sapete che sono abbastanza brava in questo). Nulla è mai scontato. Tutto va a costruire una storia che ci viene rivelata appieno solo a poche pagine dalla fine del libro, quando Laurel trova la forza di parlare!
Vi starete chiedendo perchè non ho dato 5 stelle piene, ma ho tolto quei 0,25 che fanno la differenza. Beh, per spiegarvelo devo passare agli spoiler, quindi se non avete ancora letto il libro fermatevi qui!
Non mi è piaciuto il comportamento dei genitori di Laurel. Capisco che anche loro abbiano subito un trauma quando hanno perso la loro figlia, ma non significa che l'altra figlia debba soffrire per questo. Laurel si sente abbandonata dalla sua famiglia e, in parte, è per questo che idealizza tanto sua sorella. E quando, finalmente, riesce a confidare a sua madre quello che le è successo il giorno della morte di sua sorella, lei cosa fa? Non rimane sconvolta e cerca subito una soluzione. Piange e dice alla figlia che le dispiace. Non so, secondo me è mancato pathos!
Citazioni Preferite:
- "Se vuoi sapere come la penso abbiamo solo due possibilità: essere arrabbiati per quello che è successo fino alla fine dei nostri giorni, o provare a migliorare le cose con quello che abbiamo adesso."
- "Però noi non siamo trasparenti. Se vogliamo che una persona ci conosca, dobbiamo parlare con lei."
-"All'improvviso, ho capito cosa significa essere vivi. Le placche invisibili si spostano all'interno del nostro corpo, allineando a formare le persone che diventeremo."
A Chi Lo Consiglio?
Lo consiglio a chi ha più di 16 anni. La protagonista ne ha 15, mi pare, ma per capire cosa le succeda ci vuole un po' più di maturità. Se i temi scomodi non vi piacciono, evitate questo libro. Altrimenti leggetelo perchè sicuramente vi farà crescere, almeno un po'!
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