Recensione: Tutto Sommato Qualcosa Mi Ricordo di Gigi Proietti


Trama:

“Ibsen, Shakespeare, Brecht…” Quando gli insegnanti del Centro universitario teatrale gli sottoposero una lista di autori da portare in scena, il giovane Luigi Proietti per poco non svenne: non ne aveva mai sentito nominare nessuno. Come tanti ragazzi cresciuti nella periferia della capitale, all’ombra del boom economico, Proietti pensava soprattutto alla musica e guardava all’America. Per lui l’unico palco era quello dei night club, dove suonava e cantava insieme agli amici di sempre. Si era iscritto per gioco a quel corso di
recitazione, spinto dalla voglia di qualcosa di diverso: non poteva immaginare che quel “gioco” gli avrebbe cambiato la vita. Il “cantante dalla voce ritmico-melodica- moderna” dimostra subito una versatilità senza precedenti, un potenziale che esprimerà al meglio in A me gli occhi, please e negli altri one-man show scritti con Roberto Lerici, dei tour de force nei quali salta dal dramma al varietà lasciando il pubblico a bocca aperta. E in cinquant’anni di carriera Proietti ha conquistato generazioni di spettatori, contaminando la cultura “alta” e quella “bassa” senza pregiudizi. In Tutto sommato ci restituisce quella voglia di mischiare le carte in tavola, intrecciando le gioie della vita a quelle del palco e lasciando sempre sullo sfondo la sua Roma, città eterna e fragile, tragica e ironica, cinica e innamorata.

Voto:



Recensione:

Per questa recensione parto col dire che sto chiaramente giudicando la scrittura e non i personaggi e la trama del libro. Quando si parla della vita di qualcuno è sempre meglio evitare di giudicare. E poi qui si parla di esperienze belle e divertenti.
Le tre stelle su cinque derivano dal fatto che troppe volte vengono citati nomi e tecniche teatrali che non sono alla portata di tutti. Capisco che Proietti si sia fatto le ossa a teatro e che quello sia il suo mondo, però quando vuole illustrarci il suo mondo dovrebbe fare uno sforzo in più per spiegare bene tutto anche chi di teatro non se ne intende. Io stessa, pur avendo studiato letteratura in varie lingue sono riuscita a capire ben poco quando si parlava di autori. Ho capito quando si riferiva a Brecht, a Shakespeare, a Goldoni e pochi altri, ma quando parlava di personaggi conosciuti solo da chi fa quel mestiere o chi si interessa di teatro non ho capito nulla. Poi, c'è da dire che io sono nata nel 1993 e qui si parla soprattutto di un lasso di tempo che va dal 1940 agli anni '90 quindi anche riferimenti a cose note io non li ho colti perchè non c'ero. 
Nonostante questo mi sono divertita a leggere questo libro. Intanto mi ha dato modo di conoscere meglio un attore che avevo visto soprattutto (e forse solo) interpretare il Maresciallo Rocca e in qualche apparizione in tv per qualche intervista. E poi ho ritrovato dei racconti famigliari, perchè anche mia mamma ogni tanto mi racconta di come una volta (come oggi) i soldi erano misurati e bisognava pensarci molto bene prima di spenderli. 
Altro aspetto che mi è piaciuto è il "gossip" che ne esce. Non sapevo che Proietti avesse una compagna, figuriamoci due figlie. E non sapevo neanche che avesse lavorato con così tanti personaggi famosi. Questa si chiama ignoranza giovanile! Adesso sono un po' più colta xD
Per chiudere, mi è piaciuto scoprire lati nuovi di un personaggio che conoscevo poco e anche capire quanto dura sia stata arrivare dove si trova oggi, però avrei preferito che i concetti fossero spiegati in modo più semplice e alla portata di tutti!

A Chi Lo Consiglio?

Lo consiglio a chi vuole conoscere meglio Gigi Proietti e a chi vuole fare carriera nel mondo del teatro. Sono convinta che chi vuole imparare qualcosa dall'esperienza di chi ci è già passato saprà cogliere spunti interessanti!

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