Recensione: Ci Vogliono Le Palle Per Essere Una Donna di Caitlin Moran


Trama:

A tredici anni, Caitlin Moran è una ragazzina cicciottella, senza amici, perennemente presa in giro dai maschi. E il giorno del suo compleanno, tra una torta/baguette con il Philadelphia e una "lista delle cose da fare prima dei diciotto anni", ecco che la assale il dubbio da un milione di sterline: ma come si fa a diventare una donna?
Oltre vent'anni dopo, ripercorrendo le esperienze che l'hanno aiutata a crescere, Caitlin prova a rispondere a quell'interrogativo. Partendo da un dato di fatto: non c'è mai stato un momento migliore nella storia per essere una donna. C'è il diritto di voto, la pillola anticoncezionale, e bruciare le streghe sul rogo è ormai decisamente poco glamour.
Ma allora: abbiamo ancora bisogno del femminismo, oggi?
Sì, se il femminismo non è quello delle accademie e dei talk-show in seconda serata. Sì, se il femminismo non si occupa solo di cose (importanti, per carità) come la disparità di retribuzione, la circoncisione femminile nel Terzo Mondo, la violenza domestica, ma anche di problemi più banali e quotidiani come la masturbazione, la depilazione, le micro-mutandine, l'irresistibile attrazione per il cioccolato, le borsette da mille euro e le tette rifatte. Sì, perché ogni donna non può che essere femminista, e perché il femminismo secondo Caitlin è decisamente divertente.
Come questo libro.
Contro tutte le "Stronzate di Stampo Patriarcale" che ancora resistono, c'è una soluzione: ridere a crepapelle. Perché, come scrive Caitlin Moran, "quando ridiamo siamo bellissime e alla gente piace vederci fare delle grasse risate"

Voto:



Recensione:

Come per tutte le recensioni che riguardano delle autobiografie, tenete presente che non sto giudicando la storia della persona, ma solo e soltanto il libro. 
Inizio col dirvi che ho letto questo libro perchè è stato scelto da Emma Watson come lettura per il mese di aprile per il suo club di lettura Our Shared Shelf. Nel messaggio in cui l'attrice spiegava perchè ha scelto questo libro diceva che è un libro che l'ha fatta ridere tanto. Di conseguenza, mi aspettavo di legger eun libro che mi avrebbe fatto sbellicare dalle risate e che mi avrebbe aperto gli occhi su alcuni argomenti che non sempre vengono discussi. In effetti, Caitlin Moran tocca dei punti anche un po' sensibili come la gravidanza, l'aborto e la decisione di non avere figli, oltre ad argomenti più "leggeri" come il fatto che le donne debbano depilarsi mentre gli uomini no.
A questo proposito, vi voglio dire che in parecchie occasioni mi sono trovata d'accordo con quello che Caitlin dice. Molte delle sue idee sono abbastanza oggettive e sono semplicemente l'esplicitazione di idee che tutte abbiamo ma non esprimiamo ad alta voce. Ci sono però delle idee che risultano (o almeno per me) un po' forzate o campate per aria.
Gli argomenti trattati sono tanti e coprono tutta la vita di una donna. Non per niente, Caitlin parte a raccontarci la sua vita (i momenti salienti, almeno) da quando aveva 13 anni e ha scoperto che essere una donna comporta tante responsabilità e tanto lavoro. 
Mi ha fatto ridere? Sì, a volte sì. Mi sono piegata in due dalle risate quando Caitlin parla del perchè le donne non siano mai state delle esploratrici (o viaggiatrici, più in generale) nel passato. E ho riso anche altre volte durante la lettura.
Allora perchè un voto così basso? Non è perchè non sono stata d'accordo con tutte le sue idee. Si parla spesso del fatto che lei da giovane fumasse spinelli e si ubriacasse spesso. E' stata una cosa che mi ha dato immensamente fastidio. Se ne avesse parlato mettendo in chiaro che è una cosa sbagliata, forse sarei riuscita a farmela passare. Il problema è che ne parla come se nulla fosse e quasi come se fosse una cosa normale, che fanno tutti. Questo è un aspetto del tutto soggettivo, quindi sta a voi decidere se potete sopportare una cosa del genere o no. Io non sapevo che questo fosse un aspetto del libro e me lo sono trovata davanti senza preavviso, anche se non credo che mi avrebbe impedito di leggere il libro comunque. Dovete tenere presente che il punto focale è il femminismo e che l'autrice sviscera in maniera completa tutti gli argomenti (tranne quello del trucco...strano!).
Un ultima cosa mi ha dato fastidio (anche questa molto soggettiva): alla fine del libro viene detto che prima le persone si rendono conto che moriranno, prima il mondo inizierà a cambiare. Mi sembra una cosa un po' campata per aria: potrebbe essere un'arma a doppio taglio. Qualcuno potrebbe voler cambiare le cose nel tempo che ha su questa terra, qualcuno potrebbe fregarsene visto che non vivrà in eterno...
Tutto sommato ne ho ricavato degli insegnamenti importanti e interessanti, quindi lo consiglio a tutti!

Inglese:


Ho letto questo libro in inglese e l'ho trovato un po' complicato. Un po' è dipeso dalla grammatica, ma molto è dipeso dal fatto che l'autrice usa lo slang british molto spesso. Nel contesto le parole si capiscono (se conoscete bene l'inglese) ma potrebbe essere veramente complicato capirle a chi non sa bene la lingua e sta cercando di imparare leggendo!

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