Trama:
Caro lettore,
sebbene di solito ci riserviamo questo spazio per raccontarti una trama o descriverti dei personaggi, per una volta ci prenderemo la libertà di non farlo.
Non solo perché il libro che hai fra le mani è molto difficile da definire, ma anche perché siamo convinti che qualunque nostra parola ti priverebbe del sapore della scoperta.
Se comincerai a leggere questo libro, infatti, farai un viaggio.
Un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove anni).
E presto o tardi arriverai con lui in un luogo circondato da un recinto.
Di luoghi così al mondo ne esistono molti, ma speriamo che tu non ne conosca mai uno.
sebbene di solito ci riserviamo questo spazio per raccontarti una trama o descriverti dei personaggi, per una volta ci prenderemo la libertà di non farlo.
Non solo perché il libro che hai fra le mani è molto difficile da definire, ma anche perché siamo convinti che qualunque nostra parola ti priverebbe del sapore della scoperta.
Se comincerai a leggere questo libro, infatti, farai un viaggio.
Un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove anni).
E presto o tardi arriverai con lui in un luogo circondato da un recinto.
Di luoghi così al mondo ne esistono molti, ma speriamo che tu non ne conosca mai uno.
Voto:



Recensione:
Mi sono avvicinata a questa lettura perchè è da poco passata la Giornata della Memoria e volevo leggere qualcosa per ricordare. Dalle chiacchiere che avevo sentito, anche da persone che conosco e delle quali mi fido, mi aspettavo di leggere un libro che mi avrebbe cambiato la vita, che mi avrebbe commosso e mi avrebbe fatto riflettere. L'unico punto che ho riscontrato veramente è l'ultimo.
Bruno è un bambino come tutti gli altri che, a causa del lavoro del padre, deve trasferirsi lontano da casa sua e dai suoi affetti.
Personalmente ho trovato Bruno un po' piatto. Sebbene capisco che un po' questa caratteristica deriva dal fatto che lui è un bambino e che non sa cosa sta accadendo realmente, a volte mi è sembrato veramente troppo ingenuo e, addirittura, di tanto in tanto anche un po' stupido.
Mi è piaciuto molto di più il bambino ebreo, Shmuel, che con poche battute è in grado di farci capire tutto il suo dramma.
Ma andiamo con ordine: Bruno non sa che suo padre è il Comandante che si occupa del campo di concentramento di Auschwitz, però capisce che c'è qualcosa di terribilmente sbagliato in quello che accade accanto a casa sua.
Ora, il libro fa un buonissimo lavoro nel dipingere la situazione del tempo: i nazisti erano convinti di quello che facevano, non c'è dubbio, ma chi stava loro intorno si rendeva conto che avevano idee malate. Solo che non avevano il coraggio di parlare...per ovvi motivi.
Non so...non mi è sembrato di vivere le vicende in prima persona, ma di guardarle da lontano. Non ho mai sentito particolare connessione con i personaggi, se non con Shmuel, e non mi sono mai immersa completamente nella lettura.
La parte che più mi è piaciuta è quella dell'amicizia tra Shmuel e Bruno.
Il finale? Orrendo! E non mi riferisco al finale in sé. Mi riferisco a come è stato scritto!
Riflettendoci bene penso che il motivo sia uno solo: tutto è sempre solo accennato. Non ci sono mai particolari crudi e tutto viene filtrato dagli occhi e la mente di Bruno. Il lettore sa cosa succede dentro quelle baracche che il ragazzino vede dalla sua finestra, ma a causa dei pensieri del narratore il tutto viene visto con molto, moltissimo distacco.
Probabilmente se vi troverete in sintonia con Bruno la lettura vi sarà molto più piacevole di come lo è stata per me.
Un punto a favore di questo ragazzino di 9 anni lo voglio esprimere però: i suoi pensieri mettono bene in evidenza quanto infondate e insensate fossero le teorie naziste. Conto sul fatto che siamo tutti d'accordo su questo punto, ovvero che i nazisti devono avere avuto seri problemi mentali per seguire le idee di Hitler: e Bruno ce lo mette proprio sotto gli occhi con la sua innocenza, a volte un po' troppo marcata.
A Chi Lo Consiglio?
Probabilmente è una lettura che va bene per i ragazzini delle medie che stanno studiando il periodo della seconda guerra mondiale. E per chiunque non voglia dettagli troppo crudi.
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