Recensione: Il Cammino Di Santiago di Paulo Coelho


Trama:

Coelho accompagna il lettore nel viaggio di Paulo, il narratore, lungo il sentiero che conduce a Santiago de Compostela. Un percorso che Paulo deve affrontare per diventare il Maestro Ram e conquistare la spada che lo trasformerà in Guerriero della Luce. Con lui c'è la sua guida spirituale, il misterioso ed enigmatico Petrus. Settecento chilometri in tre mesi, durante i quali Paulo imparerà a riconoscere i suoi demoni personali e a sconfiggerli. Un viaggio interiore ed esteriore, per spiegare che nella vita come in viaggio non è tanto importante la meta, quanto il cammino stesso.


Recensione:

E' la primissima recensione che scrivo dove non do una valutazione tangibile (con i quadrifogli) ad un libro. 
Già quando avevo fatto la recensione di un libro di Gigi Proietti vi avevo detto che non mi piace giudicare la vita degli altri. In questo caso non mi sento di giudicare nè lo scrittore nè il protagonista del romanzo.
Detto questo, ci troviamo davanti al primo romanzo scritto da Paulo Coelho che ci descrive il suo personalissimo viaggio attraverso il Cammino di Santiago. 
Prima di tutto c'è da dire che è un libro che parla di religione, quindi se non avete una mentalità aperta che vi permetta di leggere l'esperienza di un uomo che ha una vita spirituale sicuramente diversa dalla vostra (quantomeno dalla maggior parte di voi) lasciate perdere in partenza. Più volte ho detto che non mi piacciono i libri che toccano la religione, ma non sono sicura di avervi spiegato bene il perchè: non mi piace quando nei libri la religione viene trattata in modo profano, che sia la mia religione o quella di altri gruppi. 
In questo libro non abbiamo questo approccio. Coelho ci racconta la sua esperienza spiritale che lo ha portato a realizzarsi nel suo percorso religioso. E qualsiasi cosa sia riportata tra le pagine di questo libro è inserita in modo coscienzioso e si capisce subito che chi scrive conosce la materia.
Ora che abbiamo chiarito la materia trattata vi voglio dire che potete leggere questo libro con due tipi di visioni diverse: potete prendere la storia come il racconto di un periodo ricco di insegnamenti (per l'autore/protagonista e per voi) utili per la vita o come un racconto quasi fantastico che deriva dall'immaginazione dell'autore.
Io mi sono avventurata nella lettura di questo libro pensando che si trattasse di una lettura simile a L'Alchimista. Mi sbagliavo! Ma non per questo ho tratto meno dalla lettura.
Il libro è scritto in maniera eccezionale. La scrittura non lascia spazio a dubbi su cosa stia succedendo. Il libro è ricco di spiegazioni e suggerimenti da parte dell'autore quando spiega fatti tecnici o avvenimenti storici che c'entrano con la storia ma non sono così rilevanti da essere spiegati in modo esaustivo. Gli avvenimenti sono descritti dalla prospettiva dell'autore/protagonista quindi non tutto è spiegato nei minimi dettagli, ma abbiamo comunque una visione esaustiva di ciò che accade.
Passiamo ora alla parte che rende questo libro multi livello: le esperienze soprannaturali di Paulo. Personalmente, in questo momento della mia vita, faccio fatica a credere che qualcosa di soprannaturale possa veramente esistere. Credo che ci sia qualcosa più grande di noi, ma non ci credo fino in fondo. Insomma, sono in una fase di crisi che va a vanti da tre anni più o meno, quindi non vi stupirà se vi dico che alcune delle esperienze fatte dall'autore mi hanno lasciata un po' perplessa.
Per non farvi spoiler di nessun genere vi dirò quello che ho detto a mia mamma quando mi ha chiesto cosa ne penso del libro: ci sono sicuramente delle parti molto interessanti dal punto di vista morale (il significato della vita, i sogni, le sfide che la vita ci mette davanti) ma in certi casi o si crede ciecamente in Dio (chiunque egli sia per la vostra religione) o le esperienze di Paulo vi risulteranno un po' esagerate. Io non voglio mettere in dubbio che lui abbia vissuto veramente ciò che ha scritto nel libro, ma neanche ci credo completamente e penso che gran parte di esse sia dovute alla suggestione. Se avete letto questo libro e avete un punto di vista diverso dal mio lasciatemi un commento e parliamone perchè sono sempre pronta ad ascoltare chi la vede in maniera diversa da me.
Vi voglio lasciare con una nota positiva: il rapporto che si crea tra Paulo e Petrus è veramente speciale e durante tutta al lettura ho percepito la grandissima stima che dovevano avere (e hanno, ne sono certa) l'uno per l'altro. Il Cammino di Santiago è il Cammino delle Persone Comuni e sebbene uno fosse il Maestro e l'altro l'Allievo entrambi si trovavano sullo stesso piano. Entrambi sono stati in grado di trarre degli insegnamenti preziosi gli uni dagli altri, e questa è una cosa che dovrebbe accadere più spesso anche nella nostra vita di tutti i giorni abbattendo le gerarchie che spesso non ci portano da nessuna parte.

A Chi Lo Consiglio?

Come vi ho detto ci sono due livelli di lettura quindi direi che questo libro è fruibile da tutti coloro che hanno una mente aperta e che hanno più di 13 anni (visto che ci sono un paio di scene un po' crude).

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