Trama:
Raymond Babbitt è malato di autismo: da 40 anni vive, ripiegato su se stesso, un'esistenza senza un'emozione né un sentimento che non sia la paura... fino al giorno in cui alla porta del suo istituto bussa Charlie Babbitt, bello, rampante e senza scrupoli, che sta inseguendo un'eredità di tre milioni di dollari e scopre invece un fratello cancellato dalla memoria. Sarà un rapporto difficile ma anche la scoperta di una vera fratellanza, un'avventura lunga un viaggio, drammatica ma anche divertente, commovente e piena di sorprese.
Voto:




Recensione:
all'inizio vi sembrerà una palla. Fino a quando Charlie non incontra Raymond il romanzo è noiosissimo. Ma è normale che sia così: prima l'autrice ci deve dare una buona descrizione del carattere del protagonista e farci capire cosa l'ha fatto diventare com'è.
Poi, da pagina 50 la storia prende vita. Personalmente non conosco nessuno che sia autistico quindi non so dirvi se la descrizione di Raymond, delle sue abitudini e dei suoi modi di fare sia accurata o se sia fatta in modo impreciso. Una cosa sugli autistici la so, però: vivono nel loro mondo e non gli piace essere toccati. E questi due aspetti ci sono tutti.
Mi è piaciuto il rapporto che c'è tra i personaggi e come si sviluppa.
Un po' meno mi sono piaciute le parolacce che sgorgano in continuazione dalla bocca di tutti i personaggi che non siano Raymond.
Mi è piaciuto molto il modo in cui Rain Man ha fatto il suo ingresso e l'affetto che ha portato con sé.
Mi è piaciuto che il lettore abbia la possibilità di entrare bene nella testa di tutti e tre i personaggi principali della vicenda. Il narratore salta da una testa all'altra senza crearci troppa confusione, dandoci una visione completa del mondo come lo vedono i personaggi. In particolare è uno stratagemma da apprezzare quando ci troviamo a leggere i pensieri di Ray. Questo è il punto che mi lascia perplessa: come facciamo a sapere che la mente di un autistico funziona veramente così? Nonostante questo è un romanzo che riuscirà veramente ad aprirvi gli occhi su un mondo nuovo.
Ultimissimo piccolo appunto va al fatto che tutti i nomi dei programmi che guarda Ray siano in inglese: The Wheele Of Fortune anzichè La Ruota Della Fortuna ad esempio. Allora io non pretendevo i nomi dei programmi che in Italia non si sono mai visti, ma almeno quelli che abbiamo ripreso anche qua sarebbero stati bene in italiano, visto che negli anni '80 meno persone di adesso sapevano l'inglese (tra le altre cose).
Mi ha fatto emozionare? Sì, un pochino.
Ve lo consiglio come lettura? Sì, e sabato vi dirò anche se valga la pena vedere il film. Già perchè questo è uno dei rari casi in cui il libro è stato tratto dal film...
A Chi Lo Consiglio?
Io lo consiglierei alle persone sensibili, a quelle che conoscono qualcuno che ha i problemi di Raymond e che sanno a cosa va incontro Charlie. E lo consiglio a tutte quelle persone che non si sono mai spinte a leggere di persone con problemi mentali perchè questo è un ottimo punto di partenza!
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