Recensione: Olga Di Carta - Jum Fatto Di Buio di Elisabetta Gnone


Pagine: 216
Editore: Salani Editore
Prezzo: 14.90 €

Trama:

È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo Olga di carta - Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi. 

Voto:


Recensione:

Comincerò dicendo la cosa più brutta che posso dire su questo libro: non mi è piaciuto tanto quanto il primo. Perchè? E' meno fantastico. Se Il Viaggio Straordinario ci portava in giro per mondi dove i personaggi erano i più disparati, qui rimaniamo con i piedi ben piantati a terra. Non dico che sia un scelta sbagliata, anzi è azzeccatissima visti i temi che si vanno a toccare, però ha reso la lettura meno stuzzicante per la fantasia.
Devo dire che è un libro che è arrivato proprio nel momento in cui mi serviva. Nonostante io abbia 24 anni e questo sia un libro "per bambini", il tema della tristezza/depressione è affrontato in modo leggero, ovvero alla portata dei bambini, ma molto profondo, nel senso che si va a toccare l'essenza della tristezza che si prova quando si perde qualcosa o qualcuno, che mi ha proprio toccato dentro.
Ecco, è un libro fatto per farci capire che è normale sentirsi tristi, forse anche un po' più di ciò che sembra normale, quando si vivono momenti particolari.
Olga, Valdo e Bruco ci accompagnano anche in questa nuova avventura che ci porterà a confrontarci con il senso di vuoto, con le situazioni che scaturiscono quando si mettono in giro storie strane e con il fatto che tutti hanno bisogno di una storia che li tocchi!
Come il primo volume della storia, i capitoli di questo libro sono abbastanza corti e sono scritti in modo tale da sembrare autoconclusivi. Questo li rende perfetti per la lettura serale ai bambini che avranno sempre l'impressione di aver letto una storia completa che li lascerà comunque con la voglia di sentirne il seguito la sera successiva.
E sicuramente è perfetto per la lettura invernale perchè ci parla di paesaggi innevati.

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