Recensione: Tua di Claudia Piñeiro


Pagine: 142
Prezzo: 10,00 €
Edizione: I Narratori Fetrinelli

Trama:

Buenos Aires. Inés, moglie di Ernesto - irreprensibile dirigente di successo -, trova per caso, nella ventiquattrore del marito un biglietto scritto con il rossetto e firmato "Tua". Una sera decide di seguirlo fino al parco Bosques De Palermo dove lui e la sua amante si sono dati appuntamento. Iniziano a discutere, la donna cade, sbatte la testa contro un sasso e muore. Inés torna a casa ben decisa a fare il possibile per coprire il amrito, salvare le apparenze e il matrimonio.
Dotato di una suspance irresistibile, Tua e un thriller psicologico vertiginoso, che incalza il lettore fin dalle prime righe: un perfetto meccanismo a orologeria che non risparmia colpi di scena sorprendenti. Il terribile ritratto in giallo d una normale famiglia borghese.

Voto:


Recensione:

Temevo che 142 pagine non bastassero ad un thriller, invece mi sbagliavo. 
Prima di tutto, il libro si apre nel mezzo dell'azione, non ci propone tante spiegazioni di dove siamo, chi sono i personaggi: seguiamo i fatti dal punto di vista di Inés che è un narratore inaffidabile. Come noi assiste alla morte dell'amante del marito e scopre gli altarini del suo compagno mano a mano che la storia avanza. Inés fa le stesse considerazioni e arriva alle stesse conclusioni cui arriva il lettore. E a volte rimangono di sasso entrambi. 
Al momento del colpo di scena io sono rimasta a bocca aperta letteralmente.
I personaggi sono ben costruiti e lasciano trasparire molto bene i problemi della società di oggi: Inés e Ernesto hanno una figlia, diciassettenne, che ha i suoi problemi, m non se ne curano perchè sono troppo impegnati a pensare a se stessi. Inés teme per l'immagine del marito che potrebbe essere incolpato di omicidio, Ernesto vive in un mondo tutto suo dove sua figlia è ancora piccola, e l povera diciassettenne viene lasciata in balia di se stessa. 
Un altro aspetto che viene a galla in maniera predominate è la differenza tra uomo e donna: Inés si dà da fare per nascondere le prove, pensa a tutto quello che potrebbe far incolpare suo marito; Ernesto non dà segni di vita.
La conclusione del libro, poi, è geniale! Non è scontata per niente e arriva inaspettata come un fulmine a ciel sereno. Però ancora una volta ci rimette la figlia e allora sì la madre se ne preoccupa, ma neanche più di tanto.

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