Recensione: Io So Chi Sei di Paola Barbato


Pagine: 514
Editore: PIEMME
Prezzo: 18,50€

Trama:

Sono passati solo due anni, e di tutto ciò che è stata non è rimasto nulla. Lena era brillante, determinata, brava a detta di tutti, curata, buona. Poi nella sua vita era entrato Saverio, e tutto era stato stravolto. Quel ragazzo più giovane, che viveva per essere contro qualsiasi regola, pregiudizio, conformità, l'aveva trasformata. E non erano solo i vestiti, i capelli, le parole. Era lei, le sue sicurezze, il suo amor proprio. Tutto calpestato in nome di un amore che agli occhi di tutti gli altri era solo nella sua testa. Il giorno in cui lui era finito in Arno, dato per disperso prima e per morto poi, qualcosa in Lena si era spento definitivamente. Sono passati due anni, e di Saverio le resta il cane Argo, che ancora la vive come un'usurpatrice, e un senso di vuoto dolente e indistruttibile. La sera in cui trova nella cassetta della posta un cellulare, Lena pensa che si tratti di uno scherzo, oppure di uno sbaglio. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che quell'oggetto può cambiare la sua vita. Perché i messaggi che arrivano, e a cui lei non può rispondere, parlano di cose che solo Saverio può sapere. E quindi è vivo. È tornato. Così, senza che Lena se ne accorga, quell'oggetto diventa l'unica linfa vitale a cui abbeverarsi, e non importa che i messaggi siano sempre più impositivi e le ordinino di commettere atti di cui mai si sarebbe pensata capace. Perché se lei farà la brava, lui rientrerà nella sua vita. O questo è ciò che pensa. Almeno fino a quando le persone che le stanno intorno cominciano a morire. E il gioco si fa sempre più crudele. E la prossima vittima prescelta potrebbe essere lei.

Voto:


Recensione: 

Ci ho messo DUE MESI a leggere questo libro e non me lo aspettavo affatto. La storia comincia con qualcuno che si intrufola in casa di Lena e che gli lascia degli indizi e gli fa credere che il suo ragazzo, Saverio scomparso da due anni, in realtà sia ancora vivo. Io, ovviamente, leggo questo libro nell'esatto momento in cui inizia a baluginarmi in testa l'idea di andare a vivere da sola. Quindi la paura e la tensione che prova Lena l'ho sentita TUTTA. 
Poi la storia si srotola tra un mistero e l'altro che non trovano soluzione fino alle ultime 30 pagine del libro.
Ma andiamo con ordine e partiamo col parlare della protagonista. In un'intervista alla quale ho assistito, Paola Barbato diceva che voleva che Lena fosse un personaggio odioso e irritante, perchè non ha le palle e aspetta sempre che siano gli altri a dirle cosa fare. Questo aspetto del suo carattere è evidente fin dalla prima pagina del libro e io, essendo l'esatto contrario, l'ho trovata fin da subito insopportabile. Tenendo a mente che l'autrice aveva questo scopo per il personaggio ho continuato a leggere. 
Personalmente non mi sono piaciuti tanto neanche gli altri personaggi: alcuni sono troppo piatti, altri troppo cinici, alcuni sono troppo in tutto (vedi Caparzo che tra l'altro mi ricorda tanto Hagrid per come parla).
Fino a metà il libro è ricco di tensione e ti tiene aggrappata alle pagine come se da un momento all'altro dovessimo sapere chi è il colpevole e dovesse succedere qualcosa di cruciale...poi si perde. Sinceramente la seconda metà del libro l'ho letta perchè volevo sapere chi era il colpevole, non perchè il libro mi interessasse particolarmente. E lo so che Paola è conosciuta per il suo scrivere di cose spaventose e crudeli al massimo, ma a volte in questo libro ho trovato della crudeltà talmente gratuita e senza senso che mi veniva voglia di chiudere il libro e lasciare perdere tutto.
Aggiungiamoci che ci sono più punti di vista che si alternano anche all'interno dei capitoli e non solo tra un capitolo e l'altro e io spesso e volentieri mi perdevo e non capivo più chi stesse parlando.
Arriviamo al finale? Io avevo già un'idea di chi fosse il colpevole, quindi non sono rimasta proprio sorpresa, in più mi è sembrato tutto chiuso molto in velocità. Hai scritto un libro di 500 pagine e lo chiudi in 30...non mi tornano i conti.
In più la conclusione dà sì l'idea che ci sarà un altro libro (e questo lo sapevamo già) ma sinceramente non mi ha incuriosito più di tanto a continuare a leggere la storia.
E se ve la devo dire proprio tutta non leggerò neanche "300" che è stato pubblicato su Wattpad e che dovrebbe essere pubblicato in formato cartaceo l'anno prossimo (da quello che ho capito).
Di nuovo, forse ci ho messo troppo a leggerlo; forse l'ho dilazionato troppo nel tempo, ma il fatto è che non mi prendeva. Se dovevo scegliere tra leggere qualche pagina o dormire subito, preferivo il letto: cosa che non succede affatto se un libro mi piace e mi tiene sulle spine fino alla fine.

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