Pagine: 187
Editore: Mondadori
Prezzo: 16,90 €
Trama:
Ray si sveglia in una cella. È solo. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Indossa una divisa che non conosce, gialla come la luce che illumina la piccola stanza in cui è rinchiuso. Porta al polso destro un braccialetto senza fibbia simile a un display spento. Dove si trova? Non lo sa. I ricordi arriveranno poi, poco per volta. Scoprirà presto di non essere solo in questa misteriosa prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme a un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Hanno solo poche ore per salvarsi. Si parlano, si interrogano sul perché di quegli strani messaggi, cercano disperatamente informazioni e una via di fuga: litigano, si accusano vicendevolmente ma alla fine dovranno fare squadra… Perché c’è solo un modo per provare a uscire di lì. Fidarsi delle istruzioni. E degli altri… Anche se uno di loro forse mente. Come in un assurdo, tragico videogioco, prova dopo prova, enigma dopo enigma i ragazzi riusciranno a scoprire cosa è accaduto, chi sono i loro carcerieri e cosa li attende là fuori.
Voto:


Recensione:
Partiamo dal fatto che non sapevo che Lorenzo Ostuni fosse uno Youtuber, l'ennesimo che scrive un libro. Niente pregiudizi sulla scrittura o sulla sua capacità di poter mettere insieme una storia decente.
L'inizio del libro è volutamente confusionario perchè il protagonista non sa dove si trova e il lettore ne sa meno di lui.
Le premesse a questo punto mi davano tanta speranza, poteva venirne fuori un'avventura fantastica: 6 ragazzi che devono cercare di uscire da dove sono, affrontando varie sfide in 60 ore. Fantastico no? E uno di loro mente.
Lo svolgimento dell'avventura non mi ha entusiasmato parecchio. Sì, le sfide da affrontare sono complicate e vengono risolte sempre all'ultimo secondo, però non ho mai sentito veramente la paura che i personaggi non ce la facessero e non ho mai sentito la tensione che avrei dovuto percepire quando si trovano ad affrontare ostacoli veramente pericolosi.
Aggiungiamoci che viene usato un sacco di slang giovanile che chi non frequenta almeno la scuola superiore o che ha a che fare con un adolescente non capirà mai. Ci sono un sacco di parolacce, anche nei momenti peggiori i personaggi pensano a litigare (soprattutto uno), anzichè fare squadra. Boh, si vede che i giovani d'oggi reagirebbero così...
In più il tutto si svolge (non leggete oltre se non volete spoiler) su una petroliera e se il lettore non ha idea di come siano fatte non avrà neanche idea di dove si trovino i personaggi. Le descrizioni dei luoghi sono molto essenziali e poco dettagliate per uno che non ha idea di come sia fatto l'interno di una nave, quindi h sottratto punti dal voto anche per questo.
Nota positiva per la costruzione dei personaggi: fin da subito ci sono chiari i vari compiti di tutti, ci è chiaro chi è il piantagrane, chi guiderà gli altri, chi cercherà sempre di sdrammatizzare.
In sostanza, le premesse erano buone ma non sono state sviluppate benissimo.
Vi dico subito che sembra sia il primo libro di una serie: io non leggerò la continuazione perchè quando ho chiuso il libro non ho sentito nessuna urgenza di sapere come andrà a finire più avanti.
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