Recensione: Il Danno di Josephine Hart


Genere: Drammatico, erotico
Pagine: 167
Edizione: Feltrinelli
Prezzo: 6,99 €

Trama:

Immediatamente, fin dalle prime frasi del romanzo, veniamo catturati dall'incessante lavorio di una mente sconvolta. E' la mente di un uomo che si presenta con queste parole: "Non sono morto nel mio cinquantesimo anno. E ora poche persone, tra quelle che mi conoscono, ritengono che questa non sia stata una tragedia". ed è quest'uomo, il protagonista,  a narrarci la propria storia. La sua vita, dipanatasi su una superficie levigata - ha svolto una brillante carriera politica, ha sposato una donna intelligente e bella con la quale ha messo al mondo un figlio pieno di talento e una figlia dolcissima - è stata però costruita su un vuoto di passioni. E' stato un "abile dissimulatore" che con facilità ha saputo svolgere il ruolo di figlio, marito, padre, politico, sempre con ottimi risultati. Fino a quando incontra una donna - strana, misteriosa e segnata dal proprio passato - che subito esercita su di lui un pericoloso potere. un dominio sessuale e psicologico di fronte al quale egli soccombe senza riserve, nonostante lei l'abbia messo in guardia contro se stessa e lui sappia che rappresenta una minaccia per tutto il suo mondo perchè è la donna che il figlio intende sposare...

Recensione:

La trama di questo libro me sembrava interessantissima, ricca di suspance, momenti proibiti e pieni di tensione. Invece l'ho trovata una storia noiosa.
Leggiamo le vicende dal punto di vista di uomo di 50 anni, Stephen, che non ha mai vissuto veramente: prima si è fatto condizionare dal padre, poi si è fatto una famiglia e si è lasciato convincere dal suocero ad entrare in politica. Tutto cambia quando entra nella sua vita la fidanzata di suo figlio che gli smuove dentro un'energia nuova, incontenibile.
Mi è piaciuto leggere come la mente del protagonista non si fermi mai, continui a cercare un modo per non lasciare questa donna, per scoprire di più di colei che l'ha mandato fuori di testa. Eppure non ho mai capito veramente perchè Anna sia diventata così importante per Stephen.
All'inizio lo stile della scrittura mi è piaciuto molto, profondo, riflessivo...ma già dal terzo capitolo mi ha stancato.
I dialoghi sono sempre troppo asettici. Questa caratteristica andrebbe bene quando a parlare sono Stephen e gli altri personaggi. Ma quando a parlare sono lui e Anna mi aspetterei più passione, invece mi è sembrato sempre tutto troppo smorto.
Il finale è drammatico. Eppure non ho versato neanche una lacrima. Dei personaggi non mi è interessato proprio nulla. Li ho sempre sentiti molto distanti e freddi.
Nonostante questo adesso cercherò di recuperare il film che è stato tratto da questo libro, per vedere se le immagini mi trasmetteranno più delle parole e sabato vi farò sapere!

Voto:


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