Recensione: Piccoli Uomini di Louisa May Alcott


Genere: Romanzo familiare, di formazione
Pagine: 327
Editore: DeAgostini Classici
Prezzo: 2.99 € eBook

Trama:

Piccoli uomini narra gli esordi della scuola Plumfield di Jo descrivendo le avventure degli allievi, tra cui Rob e Teddy (figli di Jo e Fritz), Demi, Daisy e Josie (figli di Meg e John) e Bess (figlia di Laurie e Amy). Tra gli altri personaggi vi sono l'ingenuo violinista Nat, il suo amico scapestrato Dan, l'esperto di mare Emil, il più maturo Franz, i vivaci Nan e Tom, Dolly e Stuffy.

Recensione:

Come viene detto nella trama, non dovete aspettarvi di rivedere tutte le sorelle March in primo piano quando si parla di questo romanzo. Qui seguiamo molto più da vicino le vicende dei ragazzi che Jo, ora signora Bhaer, accoglie nel suo istituto.
Come in tutti gli altri romanzi della Alcott anche qui qualsiasi cosa succeda è uno spunto per impartire un insegnamento al lettore. Ci si focalizza soprattutto sul fatto che per vivere bene (economicamente, mentalmente e fisicamente) bisogna sempre tenersi occupati con qualche lavoro, che la sincerità e il volersi bene sono essenziali nella vita di tutti.
Questo libro mi è piaciuto un po' meno dei due precedenti. Credo che questo sia dipeso dal fatto che ora i protagonisti sono quasi tutti "piccoli uomini", quindi non mi sono mai sentita veramente coinvolta nel racconto. Se in Piccole Donne mi sono rivista molto in tutte le sorelle March, nel leggere questo libro non mi son mai rivista in nessun personaggio.
Nonostante questo la trovo comunque una storia ben strutturata : ogni ragazzo ha la sua fetta di storia e nessuno viene trascurato di attenzione. Nonostante Nat e Dan siano i principali protagonisti del romanzo ognuno degli altri dodici abitanti di Plumfield trova il modo di darci spunti per farci imparare una morale fondamentale!
Se Piccole Donne mi aveva lasciato la voglia di leggere il romanzo successivo per vedere come andasse a finire tra Jo e Laurie, con questo libro non mi sento particolarmente coinvolta nelle storie dei giovani. Sembra quasi un romanzo autoconclusivo. Non c'è assolutamente nulla di male in questo, ma essendo parte di una serie non mi ha lasciato nessuno spunto per prendere in mano immediatamente il suo seguito.
Sapete cosa mi è piaciuto più di tutto? Che Jo e Laurie abbiano ancora una chimica fortissima e richiamino continuamente le marachelle che combinavano insieme da giovani. Questo ha assicurato la continuità con i romanzi precedenti senza risultare troppo pesante e ha richiamato degli avvenimenti essenziale per legare i nuovi personaggi a i vecchi.

Voto:



Commenti