Recensione: Le Streghe di Roald Dahl



Genere: Fantasy, Per Bambini
Pagine: 362
Edizione: Salani
Prezzo:  11,40 €
Trama:

Chi sono le vere streghe? Non quelle delle fiabe, sempre scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma signore elegantissime, magari vostre conoscenti. Portano sempre guanti bianchi, si grattano spesso la testa, si tolgono le scarpe a punta sotto il tavolo e hanno denti azzurrini... tutto per nascondere gli artigli, le teste calve, i piedi quadrati e la saliva blu mirtillo: i segnali distintivi delle vere streghe. Ora che lo sapete potrete evitare di essere trasformati in topi, ma solo se terrete gli occhi bene aperti. La realtà non è sempre quella che sembra...


Recensione:

Inizio col dire che per fortuna non ho speso soldi per comprare questo libro che mi è stato prestato.
Dovrebbe essere un libro per bambini, ma io l'ho trovato un po' troppo duro per esserlo veramente.
L'autore dice che chiaramente che è una storia di paura e ci sta, ma non puoi riempirmi un libro per bambini con frasi che incitano a uccidere, schiacciare e fare a pezzetti.
Ci sta che le streghe siano cattive, facciano paura, vogliano uccidere tutti i bambini, ma i bambini non dovrebbero voler vendicarsi nello stesso modo.
Vedrete in giro per il web che da questo libro viene una citazione usata spesso:
"Non importa chi sei o che aspetto hai, finchè c'è qualcuno che ti vuole bene"
Bellissima, profonda, dà speranza. Ma è l'unica in tutto il libro. All'inizio mi dicevo che la nonna era un buon personaggio: stimola la fantasia di suo nipote in un momento buio della sua esistenza. Perdere i genitori non deve essere una passeggiata, no?! Ma poi lo incita a uccidere! Ok, le streghe sono le cattive, ma se noi dobbiamo essere i buoni faremo in modo di scacciarle e fargli capire che sono in torto, no?! No, le trasformiamo come loro fanno con i bambini e le facciamo uccidere con trappole e altre cose macabre. E tutti ne sono felici.
Per non parlare che l'altro bambino che viene trasformato nella storia, alla fine si suppone che i genitori lo facciano affogare dal portiere dell'albergo.
Io non leggerei questa storia ad un bimbo (men che meno se fosse mio) neanche se mi obbligassero. Prima di tutto i bambini di oggi farebbero tante domande e chiederebbero all'adulto se sia bevuto il cervello a leggergli una cosa del genere e poi credo che si farebbero strane idee.


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