Recensione: Seven Days of Friday di A. A. King

*please note that you can translate this post simply by 
selecting your language in the translate badge


 Trama:

Seven Days of Friday comincia con  mutandine con i giorni della settimanae finisce con un segreto vecchio di quarant'anni che si rifiuta di rimanere in silenzio.

La trentaquatrenne Vivi Tyler sta vivendo un incubo: marito gay , una figlia che si autolesiona, una madre melodrammatica. Un po' alla volta sa diventando matta. Sta raschiando il fondo quando un pacco per il
padre arriva e apre le porte ad un nuovo Paese. Vivi disperata si butta in una nuova avventura in Grecia, il luogo dove sono nati i suoi genitori.

Ma è un paradiso tutt'altro che perfetto, e invece di trovare il nuovo inizio che sperava, Vivi scopre che i problemi la perseguitano. Presto dovrà combattere per la vita della figlia in un ospedale greco, scontrarsi con i suoi parenti,e riparare la una gabbia inadeguata attorno al suo cuore, in più inizia a frequentare un uomo già impegnato.

Prima che questa storia finisca, qualcuno sarà morto. E se dobbiamo credere ad alcune persone, questa morte in particolare è una buona cosa. Quasi una benedizione...

Voto:

 

Livello Inglese:


Non è super difficile, ma riconosco di avere un buon livello di inglese. Quindi se siete alle prime armi, io lascerei perdere questo libro. Se cercate una buona lettura e non vi spaventano un po' di parole nuove, allora fa per voi.

Recensione:

Ho trovato questo ebook nella sezione gratis del sito di Kobo e mi hanno incuriosito il titolo e la copertina. Non ho letto la trama e mi sarei, infatti, aspettata un libro leggero che magari parlasse di una vacanza. Quindi direi che la copertina non è proprio azzeccata. Il titolo invece è perfetto. La storia ha inizio quando Vivi, diminutivo di "Venerdì" in greco, all'età di 7 anni, trita le sue mutandine nel tritatutto del lavandino. 7 paia di mutandine con scritto sopra venerdì, il nome della proprietaria.
Passiamo poi al presente, Vivi viene lasciata dal marito, che la figlia scopre essere gay. Vivi si trova quindi a dover affrontare la vita da sola, con una figlia che non vuole più vedere il padre e viene presa in giro a scuola. Un giorno il padre le chiede di ritirare un pacco e a Vivi viene in mente di trasferirsi in Grecia, dove verrà ospitata dalla Zia.
Lo avrei fatto anche io se mi fossi trovata nella sua posizione. E' molto veritiera anche la depressione della figlia che dopo aver scoperto che il padre è gay inizia a pungersi, per provare dolore e allontanarsi dalla realtà...finchè non farà qualcosa di più grave. 
Mi è parso un po' strano che il dottore che curerà la figlia di Vivi se la prenda talmente tanto a cuore, da arrivare ad aiutare così tanto Vivi. Ci sta che nasca così la storia d'amore, ma mi pare un po' troppo surreale.
Ho trovato un po' surreale anche il fatto che Vivi abbia speso così tanti soldi e si sia presa l'impegno di un cane, tutto in un giorno...dovrebbe trattarsi di decisioni un po' più ponderate.
Mi stupisce che una donna che all'inizio appare cinica e fredda, si ritrovi poi a prendere decisioni affrettate. Mi sembra che siano due aspetti caratteriali che non vanno molto d'accordo.  Ma si tratta di una mia idea.
La situazione di Vivi è comunque molto difficile, e questo traspare anche nel linguaggio che non è dei più semplici.
Nonostante questo il libro è costruito con capitoli molto corti che rendono la lettura veloce, anche si tratta di un libro molto lungo, e occasionalmente ci sono anche delle parti divertenti. Il che è dovuto anche al fatto che in Grecia la gente è ossessionata dal gossip, soprattutto in un paesino piccolo come quello in cui si trasferisce Vivi, ed è molto scaramantica. Potete immaginare il caos che si genera da questa accoppiata. Esempio evidente di ciò è Effie, cugina di Vivi. Che spasso!



Mi è piaciuto moltissimo che al centro del triangolo amoroso ci fosse un uomo per una volta (anche se non si tratta proprio di un triangolo amoroso).
Mi è anche piaciuta molto anche la rappresentazione del rapporto madre-figlia e adolescente-psicologa. E anche come evolvono questi rapporti. Ecco, forse, avrei chiesto l'opinione di mia figlia sull'uomo che ho deciso di frequentare...visti i problemi di mia figlia.
A parte questo, ho avuto un po' di dubbi verso la fine, dove ho temuto il ritorno di Christian Grey...il linguaggio è lo stesso. Fortunatamente si tratta di una scena solo.
E il finale? Più a sorpresa di così non si può!

Citazione Preferita:


 "Sono gentile, [...] perchè non costa niente e fa stare bene. Potrei prendere il tuo commento come un insulto o un'osservazione crudele, ma perchè? Quello che dici è il tuo riflesso, non il mio o di come mi vesto"

A Chi lo Consoglio?

Sicuramente non lo consiglio ad un pubblico troppo piccolo. Almeno 15 anni direi.
Come ho detto prima l'inglese non è semplicissimo, ma non è neanche dei più complicati. 
Ci sono buoni insegnamenti sui rapporti madre-figlia, c'è un riferimento anche alla prima volta (della figlia di Vivi) che fa proprio capire che se non si è pronte bisogna aspettare e poi la volontà di rifarsi una vita partendo da zero è un buon esempio per chi si vede crollare il mondo addosso.
Quindi dai 15 anni in su direi che avete il via libera.

Commenti